L’Ingegnere Gennaro Verni, Direttore Tecnico del Centro Protesi INAIL, ti spiega cosa sono e come funzionano le protesi mioelettriche per arti superiori.
Il centro di Budrio
Il Centro Protesi INAIL di Budrio, una delle strutture di eccellenza in Italia e nel mondo per la fornitura di protesi, l’addestramento nel centro riabilitazione, gli ingegneri stanno sviluppando nuove protesi a controllo elettronico ad altissima tecnologia.
L’arto a controllo mioelettrico
“Una delle cose più importanti al Budrio Centro Protesi– spiega l’Ingegner Gennaro Verni – è rappresentato dalle protesi funzionali per tutti i livelli di amputazioni dell´arto superiore cosiddette a controllo mioelettrico “.
“In pratica – prosegue l’Ingegner Gennaro Verni – le protesi vengono controllate e comandate da una debolissima corrente elettrica che viene rilevata tramite dei sensori posti sui muscoli residui dell’arto…questi segnali vengono amplificati, portati alle varie parti della protesi e tramite una batteria inserita all’interno della stessa, vengono azionate”.
Autonomia per gli amputati bilaterali
“Si può avere – continua l’ingegner Verni – una protesi funzionale fino a livello della spalla, avendo il movimento del gomito, della mano, in apertura e chiusura, e anche al livello del polso in intra ed extra rotazione; questi sono movimenti importanti soprattutto per gli amputati bilaterali di arto superiore, per i quali queste protesi consentono di raggiungere una buona autonomia”.
La mano poliarticolare
“Recentemente al Budrio Centro Protesi – dichiara l’ingegner Gennaro Verni – sono state introdotte delle mani poliarticolari, ovvero che riproducono in maniera quasi completa i movimenti dell’arto naturale, per questo sono chiamate antropomorfe. Con una mano poliarticolata – prosegue l’Ing. Verni – è possibile afferrare un oggetto con tutte e cinque le dita, utilizzare un solo dito, quindi poter battere i tasti di una tastiera di computer, utilizzare il pollice per ottenere una vastissima gamma di movimenti”.
Queste mani si differenziano notevolmente dalle mani usate fino a poco tempo fa caratterizzate da un movimento detto tridigitale, dove tutti gli oggetti vengono afferrati esclusivamente dalle prime tre dita.
Possiamo essere fieri ed orgogliosi del lavoro fatto al Budrio Centro Protesi per migliorare la qualità della vita delle persone che hanno avuto una disabilità.