Il 24 febbraio 2021 ha aperto ufficialmente le porte il Centro NeMO Trento, divenendo così la settima sede specializzata in Italia per la cura di bambini e adulti con malattie neuromuscolari e neurodegenerative (per esempio SLA, SMA e distrofie muscolari).
Le foto del Centro NeMO di Trento
Dopo la recente ristrutturazione del Centro NeMO di Napoli, ora tocca a Trento essere protagonista. La struttura sarà situata all’Ospedale riabilitativo “Villa Rosa” di Pergine Valsugana, è grande ben 1.500 metri quadri e ha 14 posti letto per assistere bambini e adulti con determinate patologie. Nel dettaglio, possiamo trovare:
- 4 letti ad alta complessità assistenziale e riabilitativa;
- 4 day hospital;
- 3 ambulatori specialistici;
- una palestra;
- 2 piscine;
- un laboratorio di analisi del movimento;
- un centro di valutazione domotica e addestramento ausili;
- una sezione dedicata alla riabilitazione robotica.
Il Centro punta a rispondere all’esigenza di ben 5 mila persone del Trentino Alto Adige e delle regioni del nord-est Italia che convivono con queste patologie, così da assicurare un bisogno clinico-assistenziale il più vicino possibile alle proprie esigenze. La sede è stata presentata con una diretta streaming.
“Grande traguardo per tutta la comunità”
Secondo Anita Pallara, presidente di Famiglie SMA, l’apertura di questa nuova sede è “grande traguardo per tutta la comunità e per le persone con Atrofia Muscolare Spinale”. Per Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, si tratta di “un’eccellenza per il sistema sanitario trentino, frutto di un’alleanza fra la comunità medico-scientifica e le istituzioni”, che ha “tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento di eccellenza nel campo delle patologie neuromuscolari per tutta l’Italia del Nord”.
Soddisfatto anche Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO: “In un momento storico in cui siamo costretti a fermarci tutti, mi emoziona pensare che il progetto continui a muoversi, grazie alla lungimiranza e alla tenacia della Provincia autonoma di Trento e delle sue Istituzioni, che hanno permesso di continuare a credere nella possibilità di rendere concreto questo sogno”.
Leggi anche: Alla scoperta della SMAgliante ADA: interviste agli sceneggiatori