Brutte notizie riguardo alla Carta docente da 500 euro. In base alle analisi di Flc Cgil, il prossimo anno l’importo di questa misura sarà inferiore, e potrebbe comportare una serie di disagi, soprattutto agli insegnanti precari.
Carta del Docente: come funziona e quali requisiti
In Italia è attiva la Carta del Docente (o Carta docenti), conosciuta anche come Bonus Docenti, il cui importo di 500 euro, spendibile fino al 31 agosto scorso, è servito per l’acquisto di materiale destinato alla propria crescita professionale:
- libri e testi sull’aggiornamento professionale;
- hardware e software;
- iscrizione a corsi di aggiornamento delle proprie competenze professionali;
- iscrizioni a corsi di laurea inerenti la propria professione;
- biglietti per rappresentazioni teatrali, cinematografiche, musei, mostre, eventi culturali e spettacoli dal vivo;
- iniziative inerenti con i piani di formazione scolastica.
Tale Carta docenti spetta a:
- insegnanti di ruolo in scuole statali;
- docenti con contratto di supplenza annuale fino al 31 agosto 2023 su posto vacante e disponibile;
- insegnanti in formazione e prova;
- docenti dichiarati inidonei per motivi di salute;
- insegnanti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o in altri ruoli speciali.
- docenti assunti in scuole all’estero,
- insegnanti nelle scuole militari.
Carta docente da 500 euro, come cambia nel 2025?
Secondo un comunicato diffuso dal Flc Cgil, nel 2025 l’importo della Carta del docente (o Carta docenti) passerà da 500 a 425 euro, con una riduzione di 75 euro. “Questo perché – si legge nella nota – le risorse per finanziarla sono state impegnate per altre finalità così come dispone un provvedimento normativo (DL 36/2022) voluto dal precedente Ministro e non modificato dall’attuale”.
L’analisi della CGIL è fondata su due aspetti: una parte delle risorse saranno utilizzata per retribuire i docenti impegnati in attività di tutoraggio nei percorso di formazione di accesso al ruolo di futuri docenti (19 mln di euro per il 2024 e 50 mln di euro per il 2025); dal 2027 parte delle risorse serviranno per finanziare i corsi di formazione per il “docente stabilmente incentivato”, destinato a una platea esigua, che funziona come un premio a fronte di una valutazione positiva al termine di un percorso articolato in 3 cicli triennali successivi.
Ciò si traduce in una possibile riduzione dell’importo della Carta del Docente per il prossimo anno. “A ciò si aggiunga il fatto che già tanti docenti precari, a cui è stato riconosciuto il diritto alla carta anche a seguito di sentenza legale, ad oggi ancora non hanno riscosso alcun beneficio“, conclude il comunicato.
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