Anche i caregiver vanno in vacanza. E non è una notizia dell’ultima ora. Tuttavia, bisogna fare una precisazione. Oggi come oggi, soprattutto nel contesto italiano, il caregiver non è regolarmente disciplinato dalla normativa vigente. Molto spesso, infatti, è un ruolo lavorativo assunto da un parente del paziente stesso. In molteplici casi, il paziente in questione è un anziano, una nonna o un nonno, una mamma o un papà. Insomma, figli e nipoti che ricoprono il ruolo di assistente domiciliare (anche a tempo pieno) per aiutare il proprio familiare.
Se il caregiver desidera il riposo
Tuttavia, come in ogni lavoro, anche il caregiver può soffrire di stress e stanchezza. Se pensiamo, poi, che le mansioni richieste sono molteplici, differenti e di vario stampo fisico-psicologico, possiamo ipotizzare un affaticamento abbastanza singolare. E dunque, non c’è niente di male a desiderare di riposarsi un po’, magari con una vacanza di qualche giorno per recuperare le energie.
Ma la difficoltà nel realizzare ciò risiede nella responsabilità che si ha nei confronti del proprio paziente/familiare. Di fatto, il caregiver sente la necessità di aiutare tale persona e perciò posticipa continuamente il momento del riposo. Tuttavia, esistono delle soluzioni apposite in merito. Perché non solo il caregiver può andare in vacanza, ma anche l’anziano.
Sì, esistono soggiorni per anziani non autosufficienti
Ebbene sì, esistono villeggiature pensate e realizzate appositamente per gli anziani che necessitano di cure specializzate. Grazie a queste strutture, infatti, il caregiver familiare viene sostituito da figure lavorative professionali che si prenderanno cura del paziente, rendendogli leggero e spensierato il soggiorno. Per arrivare alla prenotazione, comunque, vanno superati diversi step.
Caregiver, accetta di andare in vacanza
È inutile che procrastini: se senti il bisogno di riposare, prenditi una vacanza. Prima di tutto, infatti, devi ammettere di aver accumulato molto stress durante il tuo lavoro, e il fatto che devi liberartene grazie a del meritato riposo.
Parla con il tuo paziente/parente
Bene, ora la parte più ostica. Devi parlare con il tuo paziente/parente della necessità che hai di prenderti qualche giorno di riposo. Tuttavia, ricordati di sottolineare che non sarai il solo a staccarti dal consueto incedere quotidiano, ma il tuo stesso familiare potrà vivere una nuova esperienza grazie ai villaggi sopracitati. Spiega a lei/lui le potenzialità di un’avventura di questo tipo, enfatizza le possibilità benefiche a cui si va incontro.
Ovviamente, le situazioni vanno studiate caso per caso. Basti pensare che vi sono contesti più difficoltosi, come nel caso dei malati di Alzheimer. Per ottemperare a queste esigenze, vi sono degli enti o delle strutture specializzate nell’accompagnare la persona al cambio di routine. Insomma, una soluzione la si trova sempre.
Bene, ora si parte… insieme
L’obiettivo, quindi, è univoco: andare in vacanza insieme. Perché l’anziano non deve sentirsi un oggetto da predisporre in un angolo e il caregiver non deve razionalizzare il proprio operato come malefico. Entrambi, di fatto, hanno bisogno di staccarsi un po’ dalla quotidianità, e un periodo di riposo può solo che giovare. In questo modo, si potrà lavorare in un contesto familiare più rilassato e tranquillo, libero dallo stress e dalla stanchezza.