Busy Bragging: cos’è, cosa significa e perché fare attenzione

Redazione:

Il termine busy bragging è una locuzione informale che deriva dall’inglese. Per comprenderne il significato, è utile analizzarne le componenti. Busy, in inglese, significa occupato. Si riferisce al fatto di avere molte attività, compiti o impegni nella vita quotidiana. Bragging invece deriva to brag, che significa vantarsi o pavoneggiarsi. Quando qualcuno bragga sta esaltando se stesso o le proprie azioni in modo spesso eccessivo o presuntuoso.

Quindi busy bragging è un fenomeno in cui una persona si vanta o si vanta in modo esagerato del proprio essere occupata o impegnata. È il comportamento di chi cerca di attirare l’attenzione o guadagnare simpatia dagli altri, sottolineando costantemente quanto sia occupata e stressata.

Cosa vuol dire busy bragging

La sensazione di sentirsi costantemente impegnati spesso sembra essere più gratificante che avere del tempo libero da dedicare al proprio benessere. In effetti, il concetto di impegno nell’attuale società può essere associato allo stress quotidiano, ma recenti studi suggeriscono che possa anche rappresentare uno stato di autodeterminazione e di riconoscimento sociale.

In questo mondo frenetico e caotico, la costante necessità di essere occupati e l’ossessione di non avere tempo per se stessi o per coltivare interessi sembrano essere valutate positivamente dagli altri. Ciò che è interessante è che coloro che soffrono di questa condizione sembrano spesso non accorgersene.

La società moderna spinge costantemente verso il successo, l’efficienza e la produttività, e molte persone finiscono per identificare la propria autostima con la quantità di lavoro che riescono a svolgere in un determinato periodo di tempo. Questo atteggiamento può portare a un costante senso di stress, ansia e insoddisfazione personale, poiché si cerca di soddisfare le aspettative degli altri a discapito delle proprie esigenze e passioni.

Successo “esterno” o felicità interna?

Nella società moderna, spesso ci troviamo a valutare il nostro percorso di vita in base a ciò che gli altri considerano come successo “esterno”. Ci sono molte pressioni sociali e culturali che ci spingono a cercare il successo materiale, il riconoscimento pubblico e il prestigio professionale. Ma è davvero questo ciò che ci rende veramente felici?

La ricerca della felicità interna è un tema che ha affascinato filosofi, psicologi e pensatori per secoli. Mentre il successo esterno può portare momenti di gioia e soddisfazione, la felicità interna è una forma più duratura e profonda di contentezza che proviene dalla nostra interiorità e dalla nostra relazione con noi stessi.

Spesso, la società ci insegna a misurare il successo in base a indicatori esterni come la carriera, il reddito, la popolarità e il possesso di beni materiali. Ci viene detto che raggiungere questi obiettivi ci renderà felici. Tuttavia, molte persone che hanno raggiunto tali traguardi scoprono che non sono automaticamente più felici o soddisfatti. Questo perché la felicità non può essere ridotta a una serie di obiettivi esterni, ma è piuttosto una condizione interna che dipende dalla nostra percezione di noi stessi e del mondo che ci circonda.

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busy bragging
By gpointstudio da envato elements

Busy bragging e consapevolezza del quotidiano

La felicità interna è spesso associata alla gratitudine, alla consapevolezza e alla connessione con gli altri. Quando ci concentriamo su ciò che abbiamo anziché su ciò che ci manca, diventiamo più grati per le piccole gioie della vita. La pratica della consapevolezza ci aiuta a vivere nel momento presente e a godere appieno delle esperienze quotidiane. Inoltre, le relazioni significative con gli altri sono una fonte importante di felicità interna, poiché ci connettiamo emotivamente e condividiamo esperienze significative con coloro che ci circondano.

È importante notare che non c’è nulla di sbagliato nel cercare il successo esterno o perseguire obiettivi professionali o finanziari. Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere che il successo esterno da solo non garantisce la felicità. Inoltre, la ricerca smodata del successo esterno può spesso portare allo stress, all’ansia e alla perdita di senso della vita.

Quindi, come possiamo coltivare la felicità interna? Ecco alcune strategie:

  • Pratica la gratitudine: Prenditi del tempo ogni giorno per riflettere su ciò per cui sei grato. Annota le cose positive che ti sono accadute e apprezza le piccole gioie della vita.
  • Coltiva la consapevolezza: Sii presente nel momento presente. Pratica la meditazione o la mindfulness per sviluppare una maggiore consapevolezza di te stesso e del mondo che ti circonda.
  • Coltiva relazioni significative: Investi tempo ed energie nelle tue relazioni con gli altri. Le connessioni autentiche e le relazioni positive possono portare una profonda felicità interna.
  • Sii gentile con te stesso: Impara a trattarti con gentilezza e compassione. Non essere troppo duro con te stesso quando le cose non vanno come previsto.

Quali sono le conseguenze di una vita frenetica

Avere sempre qualcosa da fare e rincorrere i lavori, non è mai benessere. Si perde l’identità, si lavora male e si ha un incessante bisogno di approvazione. Questo ricade a cascata, e in modo totalmente negativo, sui rapporti personali. Si ha sempre bisogno di approvazioni, si finisce spesso a parlare di lavoro e si cambia il punto di vista.

Per esempio, chi ha un solo lavoro rischia di essere tacciato di essere pigro o di non essere uno molto attivo. Nella maggior parte dei casi, chi soffre di busy bragging spesso non è consapevole del circolo vizioso in cui è intrappolato. È importante introdurre delle barriere per separare la vita professionale da quella personale, riducendo così lo stress e riprendendo il controllo sulla propria identità al di fuori del lavoro.

Lavorare sull’aspetto psicologico delle persone coinvolte in questa continua frenesia può contribuire a ridurre la tensione emotiva e a far acquisire consapevolezza delle cause di questo stile di vita poco sano e funzionale.

Cosa dice la scienza

Ad esempio, Levine condusse una ricerca nel 2005 sugli stili di vita degli americani, confrontando due città di dimensioni diverse. In entrambi i casi, i partecipanti alla ricerca dimostrarono una certa tendenza a vantarsi della loro occupazione e del loro impegno, specialmente rispetto a coloro che avevano più tempo libero.

Questa tendenza all’aumento degli impegni e delle attività è cresciuta nel corso degli anni, specialmente durante la pandemia da COVID-19. Il ritorno al lavoro frenetico dopo il periodo di inattività ha donato nuovamente un senso al lavoro e all’occupazione. Oggi, la vita è caratterizzata dalla frenesia di fare tutto in fretta, ma le scelte individuali continuano a svolgere un ruolo importante. Le norme sociali e culturali che regolano la gestione del tempo possono fornire importanti spunti di riflessione per la psicoterapia.

Gli studiosi di questo fenomeno sottolineano che l’avvento della tecnologia ha contribuito in modo significativo a questa ossessione. Definirsi sempre occupati e senza tempo libero non è solo una manifestazione di stress, ma anche un modo per definire il proprio valore all’interno del gruppo sociale. Purtroppo, questa percezione distorta ha un impatto negativo sulla salute mentale e porta emozioni simili all’ansia.

Leggi anche: Si può morire di solitudine? Scopriamo cosa dice la scienza

Angelo Dino Surano
Giornalista, addetto stampa e web copywriter con una passione particolare per le storie di successo. Esperto in scrittura vincente e comunicazione digitale, è innamorato della parola e delle sue innumerevoli sfaccettature dal 1983. La vita gli ha messo davanti sfide titaniche e lui ha risposto con le sue armi più potenti: resilienza e spirito di abnegazione. Secondo la sua forma mentis, il contenuto migliore è quello che deve ancora scrivere.

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