La bozza della Manovra 2025 introduce il Bonus Nuove Nascite, noto anche come Carta dei Nuovi Nati: scopriamo importi e requisiti
Inizialmente era stata chiamata la Carta dei Nuovi Nati, ma la bozza della Manovra 2025 l’ha ribattezzato Bonus Nuove Nascite. Comunque lo si voglia chiamare, resta la sostanza: un importo una tantum da erogare a famiglie con specifici requisiti.
Finora sapevamo solo le informazioni preliminare, ma con l’approdo della bozza della Legge di Bilancio alla Camera dei Deputati, ora conosciamo qualche dettaglio in più della nuova misura.
Al Capo II relativo alle “Misure in materia di famiglia”, l’articolo 31 introduce il Bonus Nuove Nascite, con lo scopo di “incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato”.
Si tratta di una misura che non si applica fin dalla nascita del bambino, bensì viene erogata nel mese successivo al mese di nascita o di adozione. Inoltre l’importo una tantum di 1.000 euro non concorre alla formazione del reddito, e potrà essere richiesto previa domanda all’INPS. C’è comunque un requisito reddituale: il nucleo familiare che richiede il bonus non deve avere un ISEE superiore ai 40mila euro annui.
In generale, comunque, il Bonus Nuovi Nati è corrisposto “per i figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suoi familiari, titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadini di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolari di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolari di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzati a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi, residenti in Italia”.
Il fondo complessivo della misura è di 700 milioni di euro, che dovranno essere suddivisi in 330 milioni di euro per il 2025 e 360 milioni di euro dal 2026. Nonostante ciò, la Manovra 2025 anticipa che tali requisiti potrebbero cambiare nel caso in cui “si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alla previsione di spesa”: dunque questo potrebbe comportare una rideterminazione dell’importo annuo e del requisito ISEE.
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Ultima modifica: 25/10/2024