Un bonus da 800 euro per la partita iva che ha visto crollare i propri guadagni, e ora si trova in difficoltà economiche. La bozza della Legge di Bilancio ha inserito un aiuto per partite ive e professionisti, nota come indennità di discontinuità reddituale (ISCRO), e potrà valere fino a 800 euro al mese, ma tutto dipenderà del reddito.
Che cos’è e come funziona il Bonus Partita Iva da 800 euro?
Questo particolare bonus dovrebbe funzionare in modo quasi simile alla cassa integrazione dei lavoratori dipendenti: si tratta di un’indennità mensile che potrebbe valere fino a 800 euro, per una durata massima di 6 mesi. I requisiti per accedere alla misura sono contenuti nell’articolo 31 della Manovra, e prevedono che:
- non bisogna essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
- non essere beneficiari di Assegno di inclusione;
- aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;
- aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12mila euro;
- essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
- essere titolari di partita IVA attiva da almeno tre anni.
Come fare domanda per il Bonus Partita Iva e qual è l’importo?
La domanda per richiedere il beneficio potrà essere fatta ogni anno dal lavoratore che rispetta i requisiti all’INPS, in particolare entro il 31 di ottobre. Sarà poi l’Agenzia delle Entrate a verificare la sussistenza dei requisiti. L’indennità dovrebbe essere versata a partire dal giorno dopo la presentazione della domanda.
In merito all’importo invece, abbiamo sottolineato che si tratta di una misura da 800 euro al mese, ma il valore della stessa può cambiare in base al reddito del lavoratore autonomo. Le regole previste dalla bozza della Legge di Bilancio prevedono che il limite massimo è di 800 euro, quello minimo invece di 250 euro, sempre mensili. In generale, l’importo sarà pari al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti l’anno precedente alla presentazione della domanda.
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