Ufficializzato il Bonus Natale 2024 da 100 euro, precedentemente noto come Bonus Befana anticipato. Scopriamo come funziona e come averlo
Il Bonus Natale 2024 – quello che prima veniva chiamato Bonus Befana anticipato – si farà. Il contributo in busta paga viene anticipato a dicembre 2024, accorpandolo alla tredicesima mensilità nella busta paga dei lavoratori dipendenti che devono rispettare alcuni requisiti. Il limite dell’importo sarà di 100 euro netti, che non concorre alla formazione del reddito.
La misura una tantum si avvale di 100,3 milioni di euro per il 2024. Grazie all’approvazione dell’emendamento al ddl n.1222, ora possiamo scoprire come funziona il Bonus Natale e chi potrà fare domanda per beneficiare della misura.
La platea dei beneficiari del Bonus Natale viene giudicata restrittiva, in quanto i requisiti sono piuttosto limitanti. Le regole sono state dettate dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo nel suo intervento alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, come riporta SkyTG24, e ha spiegato che:
La richiesta del Bonus Natale deve essere chiesta per iscritta al proprio datore di lavoro, così da avere l’importo nella tredicesima mensilità. Toccherà poi al datore di lavoro verificare il rispetto dei requisiti.
Il limite massimo dell’importo è di 100 euro netti, ma a seconda di alcune specifiche potrebbe diminuire. Ad esempio, per ottenere la cifra completa, bisogna aver lavorato almeno 12 mesi. Se invece i mesi sono di meno, anche l’importo sarà diminuito: per esempio, a fronte di 6 mensilità, l’importo sarà scalato a 50 euro.
“L’impianto del cosiddetto ‘bonus Natale’ è discriminatorio”, ha dichiarato la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi in una nota. “La modalità di erogazione di dette somme esclude ancora una volta il lavoro non dipendente e soprattutto le persone incapienti che più di qualunque altra categoria avrebbero necessità e diritto a erogazioni aggiuntive”.
“In ultimo – aggiunge Barbaresi – arriva la conferma dell’esclusione delle famiglie di fatto e/o senza figli: un modo per ribadire l’estromissione di qualunque modello familiare non corrispondente a quello che ha in mente il Governo come unico possibile e una sorta di tassa sul celibato all’incontrario che evidentemente suscita notevole fascinazione sugli esponenti dell’attuale Esecutivo, stante la provenienza ideologica di questo genere di misure dal loro Pantheon di riferimento”.
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Ultima modifica: 27/09/2024