In Italia arriva il Bonus Anziani, una misura sperimentale che vuole migliorare la qualità della vita degli ultra 80enni non autosufficienti
Ora è ufficiale: dal 2025 partirà il Bonus Assistenza Anziani, noto anche come assegno universali anziani non autosufficienti, una misura sperimentale destinata a soggetti ultra 80enni gravi e non autosufficienti per coprire le spese relative all’assunzione di caregiver e badanti.
Questa guida si prefigge l’obiettivo di fornire una panoramica chiara e dettagliata sul bonus, rivolgendosi in modo particolare a coloro che potrebbero beneficiarne. Esamineremo cos’è il bonus, a chi è rivolto, i requisiti necessari per accedervi e la procedura per fare domanda.
Il Bonus Anziani o Assegno Universale Anziani Non Autosufficienti è un contributo atto a favorire l’assunzione di badanti o caregiver. Trattandosi di un bonus sperimentale, per ora è destinato a persone dagli 80 anni d’età in su.
Si tratta di una misura prevista dalla legge delega al sostegno degli anziani del 31 marzo 2023, a cui è seguito il Decreto legislativo attuativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 25 gennaio 2024. Ciò che verrà erogato sarà un contributo economico oppure servizi alla persona.
Per ottenere il Bonus Anziani, bisogna rispettare i seguenti requisiti:
Le persone anziane dovranno presentare domanda nel portare online dell’INPS, autenticandosi attraverso SPID, CIE o CNS. Non appena ci saranno ulteriori novità in merito, aggiorneremo questa guida.
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L’assegno universale per anziani non autosufficienti, che sarà erogato attraverso l’INPS, prevede una quota fissa di 531,76 euro, a cui può unirsi l’assegno di assistenza pari a 850 euro, per una somma complessiva di 1.380 euro mensili.
L’assegno di assistenza può essere usato per pagare chi si prende cura dell’anziano, come badanti o caregiver oppure le strutture ricettive che prendono in cura la persona. Inoltre sarà esente da imposte.
Attorno queste cifre però si è aperto un dibattito, in quanto c’è chi ritiene che questo importo sia troppo basso a fronte della platea potenziale di beneficiari. Le associazioni di categoria denunciano che il contributo potrà essere ottenuto solo da 24.500 anziani sugli oltre 3,8 milioni di “over” non autosufficienti presenti in Italia.
Andrea Zini, presidente dell’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, spiega che “un anziano non autosufficiente che abbia bisogno di una badante a tempo pieno può arrivare a spendere tra 1.600 e 1.800 euro al mese, che in un anno significano tra i 19 ed il 21 mila euro, tra retribuzioni, tredicesima, ferie, Tfr e contributi. […] Dati alla mano – prosegue Zini – con un ‘assegno di assistenza’ del valore di 850 euro al mese non si riuscirebbe a coprire neanche la metà di quello che una famiglia spende per assumere una badante a tempo pieno”.
Il decreto prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro per il biennio 2025-2026, da dividerà a metà per ogni anno. Ciò significa che l’assegno universale per anziani non autosufficienti partirà in via sperimentale dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026.
Questo vuol dire che dal prossimo anno tale misura assorbirà l’indennità di accompagnamento, le prestazioni di supporto ai caregiver familiari e le altre prestazioni assistenziali rivolte alle persone anziane non autosufficienti.
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Ultima modifica: 26/02/2024