Un emendamento di Fratelli d'Italia propone un bonus da 1.500 euro per studenti iscritti alle scuole private o paritarie. Scopriamo come
Tra i bonus che potrebbero essere pubblicati nella Manovra finanziaria 2025 ci potrebbe essere anche un bonus da 1.500 euro per gli studenti che frequentano le scuole private (dette anche paritarie).
Una proposta inserita in un emendamento di Fratelli d’Italia che ha fatto già discutere, in quanto la critica delle opposizioni è che invoglierebbe le famiglie ad iscriversi alle scuole private, dimenticandosi di quella pubblica.
Una notizia che, poi, arriva nel giorno dello sciopero di oggi 15 novembre 2024 di scuole e università, in cui il sindacato ANIEF lamenta proprio una grave precarietà del settore. In questa guida, scopriamo cosa dice l’emendamento.
Il nuovo emendamento alla Legge di Bilancio (tra più di 4mila presentati) porta la firma del deputato di Fratelli d’Italia Lorenzo Malagola, e consiste in un voucher fino a 1.500 euro (per cui questa è la cifra massima) destinato agli studenti che frequentano le scuole private.
Tale assegno può cambiare a seconda del requisito del reddito, in quanto tale contributo può essere richiesto dalle famiglie che presentano un ISEE inferiore a 40mila euro: più il reddito è alto, minore sarà l’importo della misura.
Le famiglie potranno utilizzare questo bonus per coprire parte delle spese scolastiche. Nel caso in cui l’emendamento dovrebbe essere approvato, avrebbe un costo di 65 milioni di euro all’anno. Tuttavia la sua introduzione e successiva applicazione è incerta, in quanto si tratta di un emendamento che prima dovrà essere discusso alla Camera.
In base a quanto riporta SKYTG24, questa misura ha sollevato diverse critiche, tra le quali quella di Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato del Movimento 5 Stelle, che in commissione Cultura alla Camera l’hanno definita “una proposta choc messa nero su bianco. […] Il messaggio che stanno dando è fin troppo chiaro: da un lato con le misure di Valditara e proposte come queste affossano la scuola pubblica, dall’altro foraggiano quelle private sia direttamente che indirettamente incentivando le famiglie ad iscrivere lì i propri figli per avere il voucher”.
Open segnala che anche i sindacati sono insorti contro questa proposta, a cominciare proprio da ANIEF, il cui presidente Marcello Pacifico ha dichiarato che “se ci fossero 65 milioni di euro annui si dovrebbero utilizzare in primo luogo per finanziare l’organico aggiuntivo di collaboratori scolastici e personale Ata assegnato alle scuole statali per svolgere i progetti del Pnrr e di Agenda sud”.
Infine il sindacato Gilda degli insegnanti, per bocca del coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana, ha detto che “con decine di migliaia di famiglie che fanno fatica a vedersi garantito il diritto allo studio previsto dalla Costituzione per i propri figli che frequentano la scuola pubblica statale, si sceglie di dirottare le risorse verso coloro che possono permettersi la scuola paritaria”.
Un altro emendamento presentato sempre da Fratelli d’Italia riguarda l’introduzione del “Fondo Dote Famiglia“, che prevede una dotazione di 30 milioni di euro.
L’importo della misura consisterebbe in un contributo di 500 euro all’anno per ogni figlio d’età inferiore ai 14 anni, e sarebbe indicata per famiglie che presentano un ISEE pari o inferiore ai 35mila euro. La misura andrebbe a sostenere le spese genitoriali, l’apprendimento delle lingue straniere, le attività culturali, turistiche, artistiche, musicali, sportive e didattiche.
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Ultima modifica: 15/11/2024