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Black Friday: qual è l’origine, perché esiste e si chiama così?

L'origine del Black Friday è caratterizzato da credenze e leggende metropolitane, ma esiste solo una storia vera (e non riguarda gli schiavi)

Da diversi anni il Black Friday è diventato un costrutto sociale inserito perfettamente nelle dinamiche quotidiane dei consumatori: si tratta infatti di un giorno (o in alcuni casi anche di più giorni) in cui diversi esercenti, negozi e brand garantiscono un tot di sconti sulla spesa effettuata per acquistare servizi e prodotti.

Questa pratica, a cui è stata poi aggiunto il Cyber Monday, è stata spesso oggetto di numerose domande, soprattutto sulla storia e sulla sua origine. Perché parliamo di Black Friday? A cosa si riferisce e qual è il suo significato?

Storia del Black Friday: perché si chiama venerdì nero?

Il significato di “Black Friday” è letteralmente “venerdì nero“, e questo non ci aiuta precisamente a comprendere a cosa si riferisca. Secondo una nota leggenda metropolitana, il termine indicherebbe la storia di schiavi venduti a prezzi vantaggiosi durante il periodo invernale, il giorno dopo la Festa del Ringraziamento, a ricchi possidenti, i quali cercavano lavoratori in più a basso costo rispetto al resto dell’anno.

Il sito di debuking Snopes ha però definitivamente fatto crollare questa teoria – o bufala – che da anni imperversa online. Di vero però c’è un dettaglio: il Black Friday ricorre ogni anno il giorno dopo la Festa del Ringraziamento. Come mai? Il primo utilizzo di questo termine risalirebbe al 1951 e avrebbe riguardato una particolare pratica dei lavoratori dell’epoca, i quali si davano malati il giorno successivo alla Festa del Ringraziamento per avere 4 giorni liberi consecutivi.

Pochi anni dopo invece, precisamente nel 1961, il termine “Black Friday” sembra esser stato usato alla polizia di Filadelfia in lotta contro il traffico e il caos cittadino generato dalle tante persone nei giorni successivi alla Festa del Ringraziamento: tradizionalmente infatti, con la fine del Ringraziamento, si apre la strada dello shopping natalizio.

A confermare questa versione, ci sarebbe un annuncio su una stampa del 1966 di The American Philatelist, una rivista per collezionisti di francobolli, dove appunto appaiono queste due parole. Ciò viene riportato in una discussione su The Linguist List, forum gestito dal Dipartimento di Linguistica dell’Università dell’Indiana: “Black Friday è il nome che il Dipartimento di Polizia di Filadelfia ha dato al venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento. Non è un vezzeggiativo per loro. Il Black Friday apre ufficialmente la stagione dello shopping natalizio nel centro città, e di solito porta enormi ingorghi e marciapiedi sovraffollati mentre i negozi del centro sono presi d’assalto dall’apertura alla chiusura”.

Un ulteriore conferma ci viene data da Joseph P. Barrett, reporter di polizia e scrittore per il Philadelphia Bulletin, il quale in un articolo del Philadelphia Inquirer del 1994 intitolato “This Friday was Black whit traffic” scrisse che “nel 1959 il vecchio bollettino serale mi assegnò all’amministrazione di polizia, presso il municipio. Nathan Kleger era il giornalista della polizia che copriva Center City per il Bulletin. All’inizio degli anni ’60, Kleger e io mettemmo insieme un articolo in prima pagina per il Ringraziamento e ci appropriammo del termine poliziesco ‘Black Friday’ per descrivere le terribili condizioni del traffico”.

Da Black Friday a Big Friday: tentativi di cambiamento

Ma non è finita qui: come ricostruito dall’HuffPost, David Zyla, stilista vincitore di un Emmy e autore di ‘How to Win at Shopping’, “il rapporto tra personale di vendita e clienti si aggiungeva al pandemonio, poiché all’epoca era consuetudine frequente che gli addetti alle vendite si davano malati in quel giorno per prolungare il fine settimana festivo del Ringraziamento”.

Tutta questa percezione negativa veniva gestita male da imprenditori e titolari di attività: Black Friday non era in linea con i grandi guadagni fatti con l’inizio dello shopping natalizio, e forse si pensava che avrebbe disincentivato la corsa all’acquisto. Così, a livello di marketing, si cercò di cambiare qualcosa, come convertirlo in Big Friday, ma senza successo.

Negli anni Ottanta invece si tentò di creare una storia positiva: secondo questa ricostruzione, Black Friday indica il giorno in cui sui libri contabili i profitti sono annotati con l’inchiostro nero, invece di scrivere le perdite con l’inchiostro rosso, in quanto il periodo natalizio permetteva di rimettere in sesto il bilancio grazie alle vendite in più.

Questa giornata è stata spesso al centro di numerosi dibattiti, non solo economici, ma anche etici e morali, in quanto spingerebbe le persone verso le regole del consumismo più puro, acquistando anche più di quanto effettivamente si possano permettere. Negli Stati Uniti il discorso è stato ampliato anche in funzione delle vittime e dei feriti da Black Friday, giorno in cui si possono vedere addirittura folle in competizione tra loro per accaparrarsi il prodotto scontato: attualmente, il dato è di 17 morti e 125 feriti.

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Ultima modifica: 02/11/2023

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.