“In sella alla vita” perché grazie all’ippoterapia tra uomo e cavallo si creano delle connessioni, nasce una relazione, un capirsi reciproco, a cui si vanno ad aggiungere, ovviamente, i reali aiuti clinici che questa relazione comporta.
E così Aiasport onlus, un’associazione dilettantistica di Bologna specializzata in attività equestre per bambini, ragazzi ed adulti disabili ha voluto realizzare questo progetto, perché anche le persone con disabilità motoria acquisita possono fare equitazione.
In cosa consiste il progetto
Rivolta ai pazienti seguiti dall’Istituto di Riabilitazione di Montecatone e dal Centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale Bellaria, “l’iniziativa è nata per consentire, come spiegato dalla coordinatrice di Aiasport Maria Laura Tabacchi al Corriere della Sera, un avvicinamento alla natura riscoprendo il proprio corpo ed imparando ad ascoltarlo anche attraverso il rapporto con il cavallo: ognuno dei pazienti infatti si prenderà cura di un animale spazzolandolo, accarezzandolo e dandogli da mangiare, rafforzando in questo modo la relazione.
Il progetto, che festeggia quest’anno la sua seconda edizione e che è stato realizzato anche grazie al contributo della Fondazione Giacomo Rusconi, si svolgerà presso un maneggio accessibile nel bolognese ed è pensato per 14 persone in sedia a rotelle o con difficoltà nella deambulazione: un sollevatore elettrico o un’apposita scaletta aiuteranno i ragazzi a montare a cavallo dove, a seconda delle necessità, le persona sarà messa in totale sicurezza; il tutto alla presenza di equipe multidisciplinare composta da medico, fisioterapista, psicologo, istruttore ed eventuale pedagogista.
“In sella alla vita”, che terminerà a dicembre, prevede dieci sedute per i pazienti con sclerosi multipla seguiti dall’Ausl di Bologna, mentre per i pazienti con lesione spinale ricoverati nell’Istituto di Montecatone sono previste tre sedute gratuite con l’obiettivo che, a dimissione avvenuta, la loro esperienza con questi splendidi animali continui.