Il nuoto Simone l’ha scoperto fin da piccolo, come attività riabilitativa prima e come atleta agonista poi. A 9 anni ha iniziato la sua carriera di atleta agonista con la FIN per passare poi a 26 anni alla FINP capendo che il nuoto è tutta la sua vita. La famiglia, l’alimentazione, il riposo, il tempo libero e le passioni, seguono ancora oggi, ritmi precisi scanditi dagli allenamenti dentro e fuori la vasca. Anche la sua carriera di avvocato è stata messa in disparte per lasciare il tempo alla concentrazione e all’impegno fisico che un’attività agonistica richiede.
36 titoli italiani e 10 record italiani fanno da contorno alle medaglie dei giochi del Mediterraneo nel 2013, ai campionati europei di Funchal nel 2016 e a quelli di Londra nel 2019.
Tesserato al Circolo Canottieri Aniene di Roma e con il GS Fiamme Azzurre, crede molto nella Riforma Spadafora che darà la possibilità agli atleti paralimpici di essere retribuiti, di avere contributi e tutele sanitarie, prendere servizio all’interno del Corpo o del ministero di appartenenza al termine della carriera agonistica. Tutto questo per le pari opportunità con gli atleti olimpici e per continuare l’attività agonistica con una serenità economica. Tokyo2020 sarà la sua prima paralimpiade ma l’obiettivo è oltre, è andare a Parigi2024 nelle migliori delle condizioni, fisiche e mentali.