Assistenza disabili in aeroporto, una storia di ordinaria maleducazione…
Rumore di tacchi passeggiando su e giù per l’aeroporto. Risatine e saluti tra colleghi. Cerone spalmato sul viso come se fosse stucco. Ragazze che si sforzano di essere belle nelle loro divise verdi. Purtroppo totalmente inutili, incapaci e talvolta maleducate.
Parliamo delle assistenti di terra, a cui una persona disabile è obbligata a rivolgersi per chiedere l’assistenza disabili in aeroporto.
Riccarda, dello staff di Ability Channel, in carrozzina a causa della distrofia muscolare, il venerdì aveva perso il treno a causa dell’abbondante nevicata su Roma. La ospitiamo a casa nostra, sul lago di Bracciano. Due giorni prigionieri di ghiaccio e neve. Però al caldo.
Sabato mattina si prova con l’aereo. Fare il biglietto online è facile. Le carte di credito vanno sempre a buon fine. Si chiama l’assistenza speciale dell’aeroporto per segnalare che Riccarda avrà bisogno di assistenza disabili in aeroporto per la carrozzina. Ci consigliano comunque di richiamare l’indomani mattina per la conferma del volo.
Sembra di stare un paese civile.
Domenica, mi sento di nuovo in Italia, il mio paese.
Chiamo il numero dell’assistenza disabili in aeroporto per sapere se il volo è confermato. Il “fenomeno”che risponde al telefono mi dice che può dare informazioni solo all’intestario del biglietto. Per la privacy. E tu lo sapevi che per chiedere informazioni sull’orario di un volo c’è la privacy? Voglio solo sapere se il volo per Milano è confermato e chissenefrega della privacy! Dopo un breve battibecco ottengo l’informazione: si parte!
Ci presentiamo al check-in desk (banco accettazione) un’ora e mezza prima, come richiesto dall’assistenza speciale. Diligentemente aspettiamo il nostro turno. La signorina del check-in, emessa la carta d’imbarco, chiama l’assistenza speciale. In cosa consiste l’assistenza disabili in aeroporto? Uno che spinge la carrozzina fino al gate…
L’assistente di terra dice che dobbiamo aspettare. “Quanto tempo” le chiediamo? ” Appena possono i ragazzi che si occupano dell’assistenza disabili in aeroporto verranno a prenderla” risponde seccata.
Riprovo… “Se andiamo al bar di fronte a mangiare un panino”? No, una persona disabile non ha diritto di mangiarsi un panino. Riccarda sei a dieta!
Comincia l’insubbordinazione. Si va al bar per il panino. Un addetto (addetto a che?) chiede a Riccarda se la sua destinazione fosse Londra. Siamo al terminal voli nazionali, ma che domanda è? Mancano ancora 50 minuti alla partenza – ho detto 50 non cinque – e si presenta il nostro angelo custode in verde tutta infuriata. I ragazzi dell’assistenza disabili in aeroporto sono passati e non ci hanno trovato. “Lei ci ha trovato subito” le dico… Insiste che Riccarda ora rischia di perdere l’aereo.
L’assistente in verde suggerisce a Riccarda di andare da sola! Chiedo allora se posso accompagnarla io. Risposta categorica: No!
Ma quale posto fisso! Ma quale articolo 18! Cacciatela! Cacciatele!! Tutte quelle come lei. Inutili e maleducate! Cacciate chi le assume, chi le seleziona, chi paga loro lo stipendio. Cacciatele non servono a nulla. Creano solo disagi. Cacciatele.
Porto Riccarda al controllo di sicurezza dove persone gentili e comprensive mi permettono di accompagnarla al gate. Ci controllano come è giusto che sia. Si raccomandano di fare presto. L’uscita B6, la raggiungiamo in un paio di minuti. Alla partenza ne mancano ancora 35.
Dimenticavo…lungo il percorso un’altra signorina molto presa a non fare nulla ci dice: ”Signora la stanno aspettando al gate…” Ricevuti i nostri ringraziamenti per il prezioso aiuto torna immediatamente alla sua attività ordinaria. L’assistenza disabili in aeroporto è commovente!
Riccarda è stata accolta in aereo con tutto il rispetto che si deve a qualsiasi viaggiatore che paga il biglietto e che si aspetta un servizio adeguato. Il comandante è stato molto gentile. Le ha chiesto di scrivere questa storia sull’assistenza disabili in aeroporto per sottolineare la poca professionalità di persone che con il loro comportamento danneggiano l’immagine dell’Italia e, in questo caso, della nostra compagnia di bandiera.
Se hai necessità di assistenza disabili in aeroporto, presentati a stomaco pieno e in largo anticipo. Perchè se sei una persona disabile sono cavoli amari…se sei una signorina in verde invece…
Ultima modifica: 08/03/2020