L'assistenza degli alunni disabili nelle scuole è un aspetto cruciale ogni volta che inizia un nuovo anno scolastico. Scopriamone i dettagli
L’assistenza agli alunni disabili nelle scuole è un aspetto nevralgico nella formazione di ogni individuo con disabilità, e per alcuni compiti esistono delle figure preposte atte a dover garantire la piena inclusione scolastica.
Nonostante ciò, in Italia si tratta di un tema spinoso: un report dell’Istat datato 12 gennaio 2022 fotografò un quadro abbastanza complesso riguardo le condizioni scolastiche per le persone con disabilità, e la pandemia non può essere identificata come la scusa principale.
A ogni modo, visto l’imminente ritorno nelle scuole, cerchiamo di rispondere alle domande più note relative all’assistenza degli alunni disabili nelle scuole – facendoci aiutare da quanto il MIUR afferma in materia.
Le attività del docente di sostegno sono specializzate nel favorire il processo di integrazione dell’alunno con disabilità. Non è da confondere con l’insegnante di classe, in quanto la figura di sostegno principalmente risponde alle necessità educative verticali dell’individuo. Ovviamente, non è l’unica figura preposta per garantire l’inclusione scolastica, ma è comunque una risorsa fondamentale. Risorsa che, però, in Italia è poco tutelata. In base a un dossier di TuttoScuola dell’ottobre 2020, ci sono pochissimi insegnanti di sostegno a fronte di un ampio numero posti.
A differenza del docente per il sostegno, l’insegnante di classe deve garantire il raggiungimento degli obiettivi didattici ed educativi dell’alunno. Tuttavia la giovane o il giovane con disabilità può seguire dei percorsi di apprendimento personalizzati e/o individualizzati, che sono stilati attraverso il Piano Educativo Individualizzato: l’insegnante di classe deve far sì che gli obiettivi trascritti all’interno di questo documento siano perseguiti e centrati.
Il Dirigente Scolastico deve provvedere a vigilare e garantire l’integrazione dell’alunno con disabilità all’interno della scuola, e lo fa su più livelli. Ad esempio:
Questo è un altro punto basilare, in quanto ai collaboratori scolastici è affidata l’assistenza base degli alunni disabili nelle scuole. Di fatto la circolare ministeriale 3390/2001 stabilì che una scuola inclusiva deve garantire un’assistenza di base anche nella cura della persona, nell’uso dei servizi igienici e nell’igiene personale dell’alunno con disabilità.
Oltre a queste mansioni, il Collaboratore Scolastico si occupa di assistenza al materiale didattico presente nell’istituto riservato alle e ai giovani con disabilità, ad agevolare l’accesso dell’alunno dalle aree esterne verso l’interno della struttura e viceversa. Nel caso venisse coinvolto, il Collaboratore Scolastico può partecipare anche al progetto educativo dell’alunno.
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Quando si organizza un viaggio d’istruzione, bisogna tener conto di numerosi elementi, come l’obiettivo educativo, la sicurezza, i tempi e le distanze del tragitto. E ciò riguarda anche gli alunni con disabilità, ai quali deve essere garantita la possibilità di prendere parte a queste iniziative scolastiche.
In questi casi, è l’istituto a decidere la figura più idonea per tutelare la partecipazione del giovane con disabilità alla gita o alla visita scolastica. Per questo motivo, la mansione può riguardare sia un docente per il sostegno sia un insegnante di classe, ma anche un operatore di assistenza, un collaboratore scolastico, un compagno (solamente nelle scuole superiori), un parente o anche figure esterne la scuola ritenute idonee all’operato richiesto.
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Ultima modifica: 15/09/2022