A Fiorano modenese è stato inaugurato il nuovo Palazzetto dello sport di Antonio Maglio, dedicato proprio al fondatore delle Paralimpiadi
È stato inaugurato un Palazzetto dello sport alla memoria del lavoro di Antonio Maglio. È accaduto oggi, 6 giugno 2022, a Fiorano modenese, in provincia di Modena (Emilia-Romagna), dov’è stato presentato il Palasport Antonio Maglio, con l’obiettivo di ricordare l’enorme e preziosa eredità che il medico INAIL ci ha lasciato.
All’apertura del Palazzetto sono stati presenti il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Fiorano Modenese Francesco Tosi e la moglie del fondatore delle Paralimpiadi, Maria Stella Calà Maglio. “Non dirò che sono emozionata ma sappiate che lo sono – ha dichiarato la vedova alla Gazzetta di Modena, proprio durante l’inaugurazione, come riporta una nota INAIL -. Le parole chiave di Maglio erano ‘persona’ e ‘rinascita’. Non è stato adeguatamente ricordato per quello che ha fatto quindi ringrazio Fiorano per avergli dedicato una struttura così importante”.
La nascita del Palasport Antonio Maglio si inserisce in un contesto abbastanza prezioso per la memoria del padre del movimento paralimpico italiano. Di fatto qualche settimana fa la Rai ha mandato in onda il film “A muso duro“, che racconta proprio il lavoro di Maglio e la storia del Centro Paraplegici “Villa Marina” di Ostia, da cui sono usciti i primi storici atleti paralimpici in grado di vincere il medagliere delle Paralimpiadi di Roma 1960.
A livello tecnico, l’impianto può ospitare fino a 340 persone ed è adibito a eventi sportivi e a palestra per le alunne e gli alunni della scuola Luisa Guidotti. Inoltre, è stato pensato per accogliere le gare agonistiche della Serie D di pallavolo e i campionati di ginnastica artistica e ritmica.
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Antonio Maglio è il fondatore del movimento paralimpico italiano, nonché padre delle Paralimpiadi e della sporterapia. Grazie alla sinergia con il lavoro del dott. Ludwig Guttmann, Maglio ha permesso la nascita di un evento sportivo internazionale che sarebbe diventato negli anni una tappa fissa storica per moltissimi atleti in tutto il mondo.
Il lavoro di Maglio non era concentrato unicamente sulla riabilitazione della persona, ma sul reinserimento della stessa nella società. In un’epoca dove le persone con disabilità erano considerate ai margini estremi della comunità, Maglio posizionò in Italia la prima pietra per un cambiamento socioculturale radicale: considerare le persone disabili prima di tutto come persone, individui che sono parte della società, e che sono in grado di poter dare il proprio contributo.
Ultima modifica: 08/06/2022