Ansia da Capodanno: accettare l’ultimo dell’anno in solitudine

Redazione:

Capodanno può generare ansia e depressione, soprattutto se la fine dell’anno viene vissuta in solitudine, contravvenendo ai canoni sociali, che vorrebbero vederci sempre felici e in compagnia durante la notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio. Invece, per alcuni, può trasformarsi in un momento di tristezza, anziché di gioia e spensieratezza.

Questo accade perché molte persone sperimentano un’ansia particolare in questo periodo dell’anno, nota come “ansia da capodanno“, aggravata poi da riflessioni sull’anno passato, aspettative per il futuro o la prospettiva di dover passare il Capodanno in solitudine.

In questa guida, scopriamo come accettare la possibilità di vivere l’ultimo dell’anno da soli e come vedere l’Ansia da Capodanno come un’opportunità per conoscere approfonditamente noi stesse e le nostre priorità.

Cos’è l’ansia da Capodanno

L’ansia da Capodanno è una forma di ansia che, ovviamente, emerge durante il periodo natalizio e verso la fine dell’anno. Si tratta di uno stato d’animo caratterizzato da preoccupazione e tensione, soprattutto perché sta per iniziare un nuovo anno, e dunque la maggior parte del tempo viene dedicata a fare un bilancio dei 365 giorni precedenti e ai buoni propositi per l’anno che verrà.

Un esercizio che può portare una persona a rimuginare su svariati pensieri e situazioni vissute, spesso negative, volte a invalidare alcuni aspetti della persona, come aneddoti gioiosi o conquiste ottenute.

Infatti il passaggio dal 31 dicembre al 1° gennaio coincide spesso con la paura e il timore dei bilanci personali, di sentirsi non all’altezza rispetto alle proprie aspettative e di un continuo confronto con le vite altrui, soprattutto in relazione alle immagini e ai video dei festeggiamenti pubblicati sui social media. Questo atteggiamento può determinare sensazioni negative e vivere questa giornata in solitudine come un fallimento.

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ansia da capodanno
By Chalabala da envato elements

Quali sono i sintomi e le cause dell’ansia da Capodanno

L’ansia da Capodanno si manifesta in modi di versi da persona a persona e, come scrive mypersonaltrainer, tra i sintomi può includere: irritabilità; sbalzi d’umore; sentimento di solitudine; ansia; insonnia; preoccupazione; tristezza; ritiro sociale; difficoltà di concentrazione; agitazione.

Così come le manifestazioni, anche le cause dell’ansia da Capodanno possono essere diverse e interconnesse tra loro. Ad esempio, c’è il timore di non aver realizzato le proprie aspettative, confermato dal bilancio dell’anno appena passato. A questo, si lega la paura di affrontare il nuovo anno, che può portare con sé la necessità di pensare a cosa si è perso durante gli ultimi 365 giorni: e così, ricordi tristi e nostalgici si alternano nella nostra mente.

Poi, possiamo aggiungere anche la pressione sociale che esige di essere (e apparire) felice anche l’ultimo dell’anno, anche se non siamo nelle condizioni adeguate per esserlo, e di dover organizzare obbligatoriamente qualcosa durante Capodanno.

Infine, l’ansia da Capodanno può essere vissuta anche da chi presenta difficoltà finanziarie e non può permettersi di organizzare un Capodanno all’altezza delle aspettative altrui, e quindi è costretto (e/o si costringe) a restare da solo durante l’ultimo dell’anno.

Come accettare l’ansia da Capodanno (e vivere l’ultimo dell’anno da soli)

Nonostante negli ultimi anni si è diffusa sempre più la consapevolezza che vivere l’ultimo dell’anno da soli non è una situazione deplorevole, ancora oggi ci sono persone che provano ansia da Capodanno. Affrontare questa condizione significa accettare e abbracciare la propria emotività, attraverso un approccio compassionevole verso se stessi.

Ad esempio, è necessario riconoscere i propri sentimenti di ansia e tristezza: non c’è niente di sbagliato nel non sentirsi festaioli. Inoltre, bisogna stabilire obiettivi realistici che possano condurre la propria vita a una maggiore soddisfazione personale: se il prossimo anno si desidera vivere Capodanno in compagnia, è opportuno chiedersi da dove cominciare per conoscere nuove persone.

In alternativa, è sempre consigliabile cercare supporto: ricordiamoci che abbiamo la possibilità di parlare con amici fidati, familiari o professionisti della salute mentale. Poi, strategie di distrazione e rilassamento potrebbero essere utili per vivere l’ultimo dell’anno in solitudine con maggiore spensieratezza: ad esempio, con la meditazione, l’esercizio fisico o dedicandosi a un hobby.

Infine, è bene ricordare che se l’ansia o la depressione sembrano insormontabili, non c’è vergogna nel cercare aiuto professionale. Terapisti e consulenti sono disponibili per supportare le persone in questi momenti difficili. Con il giusto sostegno e strategie, è possibile trovare pace e gioia anche in questo periodo dell’anno.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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