26 milioni di vittime tra civili e militari e di quasi altrettanti feriti e mutilati: questi i terribili numeri della Prima Guerra Mondiale. La mortalità tra gli infermi era molto alta sia per le scarse conoscenze mediche dell’epoca, sia per le precarie condizioni igienico-sanitarie, spesso all’origine di infezioni ed emorragie. Le mutilazioni più gravi però non riguardavano gli arti, ma il viso, che restava scoperto. Una gamba o un braccio di legno erano ovviamente un grave handicap ma un’intera parte del viso mancante era la morte sociale. Il soldato ferito era oggetto di sguardi orribili da parte della gente che ammazzavano ciò che restava di una psiche già distrutta.
Le protesi facciali di Anna Coleman Ladd
Accanto al lavoro dei chirurghi e all’aiuto della medicina, si rivelò preziosa l’opera e il talento della scultrice americana Anna Coleman Ladd che mise a disposizione la sua inventiva e la sua esperienza da artista al servizio di tanti soldati rientrati dal fronte con terribili mutilazioni del viso tanto da provocarne una sofferta perdita d’identità.
Anna Coleman Ladd era nata a Filadelfia nel 1878 e aveva studiato arte a Roma e Parigi. Suo marito era un medico della croce rossa americana. Fu trasferito per servizio a Parigi e lei lo accompagnò. Nella capitale francese incontrò il dott. Francis Derwent Wood che a Londra aveva fondato il dipartimento di maschere per visi sfigurati, un laboratorio di vere e proprie protesi facciali.
La Coleman riusciva infatti, con pazienza ed abilità, dopo aver realizzato un calco in gesso del volto, a ricostruire il loro viso con una protesi facciale fatta di sottili fogli metallici di zinco che nascondevano le gravi ferite e che la nostra artista poi dipingeva con colori e vernici speciali proprio mentre il paziente la indossava, per avvicinarsi il più possibile alla tonalità reale. Sopracciglia, ciglia e baffi, venivano realizzati con capelli veri.
Leggi anche Centro Protesi Inail – La cosmesi negli arti superiori
La drammatica e impressionante documentazione fotografica illustra il prezioso lavoro di ricostruzione fisionomica di questa artista americana.
Guarda il video del 1918 dove puoi vedere Anna Coleman al lavoro
Anche se in modo approssimativo, Anna Coleman Ladd, riuscì a dare somiglianza e dignità a tanti volti devastati e sfigurati dalla guerra. Per il suo meritorio lavoro le fu conferita la Legion d’Onore dello stato Francese.
Nel 1936 rientra con il marito a Boston dove morirà 3 anni più tardi.