L'amnesia globale transitoria è un disturbo neurologico che compromette nelle persone la capacità di immagazzinare nuove informazioni
L’amnesia globale transitoria, nota anche come perdita di memoria temporanea o transient global amnesia, è un disturbo neurologico caratterizzato appunto dalla perdita o diminuzione della capacità di conservare nuove memorie, cioè di immagazzinare informazioni, fatte o esperienze mai avute.
Dunque questa condizione (il cui acronimo è TGA 0 AGT) è caratterizzata da un’amnesia anterograda, cioè dall’incapacità del paziente di raccogliere nuovi ricordi a seguito dell’insorgenza della malattia. Può anche capitare che la persona non riesca a rammentare episodi accaduti precedentemente l’insorgenza della patologia: in questo caso si parla di amnesia retrogada.
L’unica componente a restare completamente intatta è la memoria biografica, poiché il paziente ricorda chi è e le proprie relazioni, ma mostrerà comunque delle lacune improvvise: per una durata di circa una media di 4-6 ore (ma non superiore alle 24 ore), la persona con amnesia globale transitoria può mostrare confusione e disorientamento, dimenticando perché si trova in un certo luogo e ripetendo ciclicamente le stesse domande. Una volta terminato l’episodio, le funzioni neurologiche tornano alla normalità. Insomma, chi è colpito da AGT vive in una condizione di eterno presente, e solitamente si manifesta in persone tra i 50 e i 70 anni d’età – raramente sotto i 40 anni.
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Come detto precedentemente, i pazienti con amnesia globale transitoria perdono la capacità di immagazzinare nuovi ricordi a seguito della manifestazione della patologia. Si tratta del sintomo più evidente del disturbo neurologico, ma non l’unico. Di fatto possiamo riconoscere:
A oggi ancora non è nota la causa principale che scateni la malattia. Alcune ipotesi hanno evidenziato che esisterebbe una correlazione tra pazienti con emicrania e amnesia globale transitoria, ma si tratta di un’associazione non ancora dimostrata. Al momento sappiamo che questa malattia può essere innescata da:
La diagnosi di questo disturbo neurologico avviene attraverso l’analisi dei sintomi, e quindi si basa su visita medica. Inoltre possono essere eseguite le analisi del sangue, le analisi delle urine e gli esami di diagnostica per immagini, allo scopo di identificare la presenza di altre cause deputate alla manifestazione della patologia.
Non esiste una cura definitiva per questa patologia. A oggi i trattamenti previsti sono specifici sulle cause individuate.
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Ultima modifica: 11/04/2022