Scienza

Informazioni sui test per la diagnosi precoce di Alzheimer

Come fare la diagnosi precoce di Alzheimer? Quali sono gli strumenti che possono aiutare un medico nella rivelazione della demanza senile?

A oggi un esame univoco per determinare se qualcuno soffre di una forma di demenza senile, come l’Alzheimer, non esiste. Tuttavia a giocare un ruolo fondamentale per questa battaglia è la diagnosi precoce, soprattutto in pazienti con il morbo di Alzheimer.

Come fare la diagnosi precoce Alzheimer?

A oggi i medici possono diagnosticare il morbo di Alzheimer attraverso alcune procedure come l’anamnesi medica, un esame neurologico, somministrazione di test cognitivi ed esami di neuroimmagini.

Ovviamente si guarda anche ai sintomi, tuttavia è molto complesso specificare la forma di demenza senile in quanto i segni delle varie topologie possono sovrapporsi tra loro. Capita infatti che il medico diagnostichi la demenza senza conclamare di quale forma si tratti.

Una diagnosi precoce dell’Alzheimer quindi risulta fondamentale, in quanto permette di agire più rapidamente sulla malattia e di prevenire complicazioni e peggioramenti.

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Diagnosi precoce Alzheimer: il SAGE Test

Si chiama SAGE test, acronimo che sta per Self-Administered Gerocognitive Examination (esame cognitivo geriatrico auto-amministrato), ed è stato messo a punto dall’Università dell’Ohio State.

Il test – apparso nel gennaio 2014 su Journal of Neuropsychiatry and Clinical Neurosciences e basato su 1047 partecipanti, scelti tra persone con più di 50 anni – ha dimostrato che il 28% dei pazienti mostra i primi segni di deficit cognitivo. La condivisione dei risultati del SAGE con il proprio medico, può aiutare il dottore a individuare prematuramente i sintomi di un deterioramento legato all’Alzheimer o ad altre forme di demenza.

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Diagnosi precoce Alzheimer: il ruolo della Proteina Beta amiloide

Studi recenti dicono che l’Alzheimer è causata dall’accumulo nel cervello di una proteina neurotossica, la beta amiloide, molti anni prima dei tipici disturbi di memoria che nel giro di pochi anni portano a gravi difficoltà nelle normali attività della vita fino alla totale perdita dell’autosufficienza.

È oggi possibile riconoscere quando un cervello sta accumulando beta amiloide e porre diagnosi di malattia di Alzheimer quando il disturbo di memoria è ancora lievissimo e non disabilitante. Sono necessari esami sofisticati quali la Risonanza Magnetica ad alta definizione, la Tomografia a Emissione di Positroni (PET) con Fluorodesossiglucosio, e una rachicentesi (puntura lombare) con dosaggio liquorale di beta amiloide e proteina tau.

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Acetilcolina nella diagnosi precoce dell’Alzheimer

Per ritardare l’esordio della disabilità e permettere l’utilizzo dei nuovissimi farmaci anti-amiloide, la diagnosi precoce è preliminare a interventi farmacologici con farmaci attivi sull’acetilcolina volti a mantenere integre le funzioni cognitive per un periodo di tempo fino ad un anno superiore a quanto accadrebbe lasciando il malato a sé stesso.

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Ultima modifica: 26/10/2020

Redazione - Ability Channel

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