Sono diversi i film che il cinema ha dedicato ad Abramo Lincoln, sedicesimo Presidente degli Stati Uniti d’America affetto dalla Sindrome di Marfan, una rara forma di disabilità. Considerato tra i più importanti presidenti degli Stati Uniti per la sua lotta contro la schiavitù che, dopo tanti sacrifici, è riuscito a vincere, a Lincoln viene inoltre riconosciuto il merito di aver preservato l’unità della nazione sconfiggendo gli Stati Confederati d’America durante la Guerra di Secessione.
La vita di Abramo Lincoln
…Lincoln è decisamente singolare d’aspetto. Alto quasi due metri, magro, scarno, con delle braccia lunghissime. Nonostante gli sforzi del suo sarto, nessun vestito riesce a calzargli a pennello, a farlo apparire elegante ed in ordine. Il suo collo allungato e fino regge una testa piena di capelli ispidi e neri pettinati all’indietro. Ma non appena apre bocca per parlare tutto il mondo sembra fermarsi, pronto ad ascoltarlo, come se in quello stesso istante non ci sia niente di più importante. I suoi pensieri prendono forma in un modo straordinariamente chiaro, vivace, interessante. Il suo eloquio è semplice ed efficace al punto che i suoi interlocutori, vittime del suo fascino da oratore, dimenticano ciò che egli rappresenta…
Abramo Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti, nasce il 12 febbraio 1809 in una fattoria del Kentucky. Pochi anni dopo la madre muore in seguito ad un’intossicazione ed il padre decide di risposarsi con Sarah Johnston, una donna che amerà Abraham come fosse suo figlio. Durante la sua giovinezza, come racconta il film su Lincoln “Alba di gloria” diretto da John Ford ed interpretato da Henry Fonda, Lincoln frequenta la scuola per un anno soltanto, ma la sua passione per la lettura è tale da spingerlo a portare almeno un libro sempre con sé. Legge, legge continuamente, anche mentre mangia. Nel 1831 Lincoln, ormai indipendente, si trasferisce nell’Illinois e l’anno seguente prende servizio come capitano nell’esercito degli Stati Uniti. Inizia poi gli studi in giurisprudenza, professione che lo affascina estremamente poiché gli permette di studiare e conoscere l’animo umano. La sua fama come avvocato non tarderà ad arrivare ed in breve tempo, nel 1846, viene eletto al Congresso degli Stati Uniti. Lincoln fa il suo ingresso in politica molto giovane, divenendo ben presto uno degli uomini più importanti del partito repubblicano.
Stabilitosi a Springfield, Lincoln dimostra sin da subito la propria abilità di oratore: usa un linguaggio e semplice e diretto, comprensibile ed accessibile a tutti, così che a tutti possa arrivare il suo messaggio.
Dopo aver perso la campagna elettorale per essere eletto senatore contro Stephen A. Douglas ed aver condotto numerosi dibattiti circa gli eventi che di lì a breve avrebbero diviso la nazione in due, il 6 novembre 1860 Lincoln viene eletto sedicesimo Presidente degli Stati Uniti d’America, il primo repubblicano a ricoprire questo tipo di carica.
Lincoln e la lotta alla schiavitù
“Così come non vorrei essere uno schiavo, così non vorrei essere un padrone. Questo esprime la mia idea di democrazia.”
Durante il suo mandato presidenziale Lincoln si batte per poter inserire nella Costituzione un emendamento, il tredicesimo, che abolisca la schiavitù. In quel periodo infatti, soprattutto negli Stati del Sud, i neri, comprati o rapiti dai negrieri sulle coste africane e poi venduti in America, sono trattati come schiavi e sono costretti ai lavorare nelle immense piantagioni di cotone seguendo dei ritmi strazianti; Lincoln che è assolutamente contrario a questa politica, sostiene che uno stato democratico non possa e non debba permettersi simili barbarità. Ma i grandi colonizzatori del Sud non hanno alcuna intenzione di concedere la libertà ai neri poiché questo non farebbe altro che danneggiare i loro affari; il Nord invece, prevalentemente industrializzato ed abitato da pochissimi neri, non si oppone alla liberazione degli schiavi. Queste divergenze politiche alimentano sempre più dei contrasti fra Nord e Sud, che ben presto sfoceranno in vere e proprie ostilità. Gli Stati del Sud infatti iniziano il moto separatista con un presidente da loro eletto, Jefferson Davis. La guerra civile ha quindi inizio.
Il Proclama di Emancipazione
Il Proclama di Emancipazione è il simbolo di una precisa presa di posizione contro la schiavitù, nonché una misura di strategia militare. Il Proclama di Emancipazione è composto da due ordini esecutivi:
- il primo, emanato il 22 settembre 1862, decreta la liberazione di tutti gli schiavi dei territori degli Stati Confederati d’America a partire dal 1° gennaio 1863;
- il secondo elenca gli stati nei quali il primo ordine deve essere applicato.
Grazie al Proclama negli anni successivi circa quattro milioni di persone vengono liberate. Nel 1864 Lincoln, dopo esser stato riconfermato Presidente, per evitare che il Proclama sia considerato come una misura temporanea dovuta alla guerra propone la ratifica del XIII emendamento della Costituzione Americana: il 18 dicembre del 1865 la schiavitù viene abolita definitivamente. Ad Aprile dello stesso anno a Washington si festeggia la caduta di Richmond, la capitale dei separatisti, finita nelle mani delle truppe del Nord. Era la vittoria. Una folla esultante affluisce alla Casa Bianca per festeggiare Lincoln.
“O capitano, mio capitano!”
Nel 1865, in onore del presidente morto, il poeta Walter Whitman compone la poesia “O capitano! Mio capitano!”, riguardante la morte del presidente Lincoln. Questa poesia è uno dei riferimenti principali sui cui si basa il film di Peter Weir “L’attimo fuggente“…
Il discorso di Gettysburg, un caposaldo della democrazia americana
E’ il pomeriggio del 19 novembre 1863. A distanza di quattro mesi dalla battaglia di Gettysburg, David Wills, appartenente alla commissione del Gettysburg National Cemetery, chiede al presidente Lincoln di pronunciare un discorso alla cerimonia di inaugurazione del cimitero militare.
Lincoln rivolge il suo pensiero allo sforzo della nazione nella guerra civile sottolineando come nessun soldato, appartenente all’Unione o alla Confederazione, del Nord o del Sud, non sia morto invano. Perché come sancito dalla stessa Dichiarazione di Indipendenza, gli esseri umani sono tutti uguali.
Lincoln usa la cerimonia a Gettysburg per incoraggiare gli uomini ad aiutare la democrazia americana, in modo che il “governo del popolo, dal popolo, per il popolo, non abbia a perire (non sia distrutto) dalla terra”.
Abramo Lincoln e la Sindrome di Marfan
Lincoln era affetto dalla Sindrome di Marfan, una forma di disabilità della quale hanno sofferto anche altri personaggi storici come Niccolò Paganini e Charles De Gaulle, rappresenta uno dei più comuni disturbi a carico del tessuto connettivo. La Sindrome di Marfan è una rara malattia genetica causata dalla mutazione di un gene localizzato sul cromosoma 15, essenziale per il tessuto connettivo. Tale mutazione determina alterazioni a carico principalmente dell’apparato cardiovascolare e scheletrico, degli occhi, dei polmoni e della colonna vertebrale. Trai sintomi più comuni e caratteristici si riconoscono una statura particolarmente elevata, gambe e braccia in proporzione molto più lunghe del busto, dita lunghe e sottili.
L’attentato del 14 aprile 1865
Lincoln è al Ford’s Theatre di Washington con la moglie, dove è in programma una commedia musicale dal titolo Our American Cousin. Marito e moglie prendono posto sul palco presidenziale senza accorgersi della presenza dell’uomo che di lì a poco avrebbe messo fine alla vita del presidente. E’ John Wilkes Booth, un attore della Virginia simpatizzante per i sudisti a sparare a Lincoln un colpo di pistola alla testa urlando “Sic sempre tyrannis“, la frase pronunciata da Bruto nell’assassinio di Cesare e motto dello stato della Virginia. Il corpo di Abramo Lincoln viene riportato in Illinois a bordo di un treno seguito da un grandioso corteo funebre.
Il 14 aprile 1865 muore Abramo Lincoln, l’uomo che in molti consideravano e considerano tutt’ora, il salvatore degli Stati Uniti d’America.
Abramo Lincoln i film
Una figura importante come quella del presidente Lincoln non poteva che essere abbondantemente celebrata dal cinema. Tra i numerosi film su Lincoln, i più belli e rinomati sono:
- Alba di gloria (Young Mr. Lincoln) del 1939: diretto da John Ford e prodotto da Darryl F. Zanuck, il film narra della giovinezza di Lincoln, interpretato da Henry Fonda, prima di diventare presidente.
- Abramo Lincoln in Illinois, del 1940: diretto da John Cromwell, prodotto da Max Gordon Plays & Pictures Corporation e RKO Pictures ed interpretato da Raymond Massey, tratta i primi anni di professione forense di Lincoln fino alla sua elezione a presidente.
- Nel 2010 Robert Redford dirige The Conspirator, un film prodotto da Brian Peter Falk, Greg Shapiro, Robert Stone, Bill Holderman, Robert Redford e James D. Solomon che ripercorre in particolare la vicenda relativa alla difesa di Mary Surratt, l’unica donna ad essere accusata di cospirazione nell’assassinio del presidente.
- La leggenda del cacciatore di vampiri è un film del 2012 diretto da Timur Bekmambetov basato sul romanzo Abraham Lincoln, Vampire Hunter di Seth Grahame-Smith, che si è occupato personalmente della sceneggiatura. Trai produttori del film figurano lo stesso Bekmambetov e Tim Burton.
- Il 2012 è anche l’anno di uscita di Lincoln, un film biografico diretto da Steven Spielberg e prodotto dallo stesso regista insieme a Kathleen Kennedy, successivamente candidato a dodici premi Oscar e vincitore di due.
- Nel 2014 A.J Edwards dirige The Better Angels, un film incentrato sull’infanzia e la formazione di Lincoln prodotto da Terrence Malick, Nicolas Gonda, Jake DeVito e Charley Beil.
Lincoln il film diretto da Spielberg
Ultima modifica: 19/04/2020