20 novembre 2024 Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini

Redazione:

Oggi 20 novembre celebriamo la Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini, un’occasione cruciale per riflettere sull’importanza di tutelare i più piccoli e garantire loro un futuro migliore. Ma perché proprio il 20 novembre? E qual è il significato profondo di questa ricorrenza?

Perché oggi si celebra la Giornata dei Diritti dei Bambini?

La scelta del 20 novembre non è casuale. Questa data coincide con l’adozione, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, di due importanti documenti:

  • 1959: la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, un primo passo verso il riconoscimento dei diritti fondamentali dei bambini.
  • 1989: la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, un trattato molto più completo e dettagliato che definisce i diritti civili, politici, sociali, culturali ed economici dei bambini. Si tratta di uno dei trattati internazionali più ratificati al mondo, visto che è stato firmato da 196 Paesi, come riporta UNICEF.

La Convenzione, adottata a larga maggioranza, rappresenta un punto di svolta nella storia dei diritti umani, ponendo i bambini al centro dell’attenzione e riconoscendoli come soggetti di diritto, con proprie opinioni e bisogni.

Perché questa Giornata è importante?

La Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini è un appuntamento fondamentale per aumentare la consapevolezza dei diritti dell’infanzia e sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che colpiscono i bambini di tutto il mondo.

Inoltre l’attuazione della Convenzione richiama l’attenzione degli Stati sulla necessità di attuare pienamente i principi scritti nel documento, oltre a dare voce ai bambini e ai giovani. Infine è necessario promuovere iniziative e progetti per migliorare la vita dei bambini.

I diritti dei bambini oggi

Secondo i dati diffusi da Save The Children, circa un miliardo di bambini in tutto il mondo ogni anno è colpito da violenza (tra cui abuso fisico, sessuale, emotivo e abbandono). Inoltre quasi un bambino su cinque (473 milioni di bambini) nel 2023 ha vissuto in una zona di guerra.

Poi 17.6 milioni di bambini sono nati destinati a soffrire la fame, un quinto in più rispetto al 2013. Invece in Italia sono 1 milione e 259mila i bambini in povertà assoluta, e circa 200mila di età compresa tra 0 e 5 anni vivono in povertà alimentare.

“In generale i bambini e le bambine vogliono che la loro voce sia ascoltata – ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children -. Nonostante le difficili condizioni di molti, ho avuto il privilegio di vedere la loro resilienza e ho incontrato minori che lottano per i propri diritti. Lavorare perché siano rispettati i loro diritti è al centro della nostra missione e della nostra storia e oggi è altrettanto urgente e rilevante quanto lo era 100 anni fa. Non ci fermeremo finché i bambini e le bambine non saranno rispettati, sostenuti e protetti in tutto il mondo. Dobbiamo continuare ad ascoltare tra loro coloro che alzano la voce e condividono idee costruttive per il futuro che vogliono vedere”.

Cosa possiamo fare noi?

Ognuno di noi può contribuire a un cambiamento. Ad esempio, possiamo approfondire la conoscenza dei diritti dell’infanzia e delle problematiche legate all’infanzia.

In aggiunta, è importante sensibilizzare gli altri, come parlare con amici, familiari e colleghi dell’importanza di tutelare i diritti dei bambini. È possibile sostenere le organizzazioni, ad esempio facendo opere di volontariato nei settori specifici. La parola chiave è “riflessione”.

Leggi anche: Elenco Giornate Mondiali e Nazionali: calendario mese per mese

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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