La Sindrome dell’Arto fantasma è una condizione caratterizzata dalla sensazione di persistenza di un arto o di un segmento corporeo in seguito alla sua rimozione o asportazione. Questa sensazione è piuttosto comune nei persone amputate (interessa tra il 53 e l’85% dei pazienti nell’anno successivo all’intervento) e le sue caratteristiche possono variare di soggetto in soggetto.
La sindrome dell’arto fantasma: le cause
La sindrome dell’arto fantasma è una condizione che si verifica comunemente dopo un’amputazione. Si manifesta come la sensazione che l’arto amputato sia ancora presente e funzionante. Le cause precise non sono ancora del tutto chiare. La scienza ritiene che siano legate a una combinazione di fattori fisici, neurologici e psicologici.
Da un punto di vista fisico, l’amputazione di un arto può causare un cambiamento nella struttura e nella funzione dei nervi che lo collegavano al resto del corpo. Questo può portare a una sorta di “corto circuito” nella comunicazione tra il cervello e il sistema nervoso periferico, creando la sensazione che l’arto amputato sia ancora presente.
Inoltre alcuni studi hanno suggerito che la sindrome dell’arto fantasma potrebbe essere correlata a un’attività anomala delle cellule nervose nel cervello che si occupano di elaborare le informazioni sensoriali relative all’arto amputato. Questa attività anomala potrebbe essere causata dalla perdita delle informazioni sensoriali normalmente fornite dall’arto amputato.
L’importanza della psicologia nella gestione della sindrome
Da un punto di vista psicologico, questa condizione potrebbe essere influenzata dal modo in cui la persona affronta l’amputazione e dalla percezione che ha del proprio corpo. Ad esempio, alcune ricerche hanno suggerito che le persone che accettano l’amputazione e mantengono una buona immagine di sé e del proprio corpo hanno meno probabilità di sviluppare la sindrome dell’arto fantasma.
Questo stato psicologico può avere un forte impatto sulla qualità della vita delle persone che ne sono affette, anche dal punto di vista fisico. Proprio per questo motivo, la gestione della sindrome dell’arto fantasma richiede un approccio multidisciplinare che includa anche la psicologia.
La sindrome non è solo una questione di sensazioni fisiche anomale, ma può anche comportare problemi emotivi e psicologici. Ad esempio, le persone a seguito di una amputazione possono provare frustrazione, rabbia, ansia, depressione e senso di impotenza.
La psicologia può aiutarle a comprendere e gestire queste emozioni. Essa può fornire strumenti e strategie per affrontare la condizione in modo più efficace. Gli psicologi possono utilizzare tecniche di terapia cognitivo-comportamentale per aiutare le persone a ristrutturare i propri pensieri e comportamenti, riducendo il livello di stress e migliorando la qualità della vita.
Amputazione e riabilitazione: meglio seguire un percorso lineare
La riabilitazione dopo l’amputazione è un processo importante per aiutare una persona ad adattarsi alla sua nuova condizione di vita e riprendere le attività quotidiane. L’arte della riabilitazione dopo l’amputazione consiste nell’aiutare la persona a gestire la sindrome dell’arto fantasma e ad adattarsi alla sua nuova vita. Ci sono diverse tecniche che possono essere utilizzate per gestire questa sindrome, tra cui:
- Massaggio: il massaggio può aiutare a ridurre il dolore e la sensazione di tensione
- Esercizio fisico: gli esercizi di stretching e rafforzamento muscolare possono contribuire a un rilassamento generale dell’organismo
- Terapia specchio: questa tecnica coinvolge l’uso di un riflesso specchio per far percepire alla persona che l’arto mancante è ancora presente
- Farmaci: i farmaci possono essere prescritti per aiutare a ridurre la sensazione di tensione Protesi: l’uso di una protesi può aiutare ad adattarsi alla nuova vita.
Leggi anche: Nina Sophie Rima, storia e incidente dell’influencer amputata
La sindrome dell’arto fantasma: il contributo delle tecnologie all’avanguardia
La tecnologia all’avanguardia sta rivoluzionando la gestione della sindrome dell’arto fantasma. Offre soluzioni innovative per aiutare le persone a gestire il dolore e migliorare la qualità della vita. Una delle tecniche più promettenti è la stimolazione nervosa periferica. Questa tecnologia coinvolge l’uso di un dispositivo che stimola i nervi periferici dell’arto fantasma, che può aiutare a ridurre il dolore e migliorare la sensazione di movimento nell’arto fantasma. La stimolazione nervosa periferica può essere utilizzata in combinazione con altre terapie, come la terapia specchio, per migliorare i risultati.
Un’altra tecnologia all’avanguardia che può aiutare le persone è la realtà virtuale. La realtà virtuale può essere utilizzata per creare un ambiente immersivo che simula l’arto mancante e fornisce un feedback sensoriale all’utente. Ciò può aiutare a ridurre la sensazione di dolore e migliorare la percezione dell’arto fantasma.
Le protesi moderne fra l’altro sono dotate di tecnologie all’avanguardia come i sensori di movimento e i microchip. Questi possono aiutare a migliorare l’esperienza dell’utente con l’arto protesico. Le protesi possono anche essere personalizzate per adattarsi alle esigenze individuali dell’utente, migliorando la loro funzionalità e la qualità della vita.
Sindrome dell’Arto fantasma: le terapie disponibili
Il dolore dell’arto fantasma rimane un fenomeno di difficile comprensione. Le terapie impiegate non sempre riescono ad apportare benefici immediati, e bisogna comunque ascoltare sempre un medico specializzato prima di procedere verso una determinata terapia.
Il primo step prevede in genere, sempre sotto rigorosa prescrizione medica, l’uso di farmaci analgesici per il controllo del dolore: è importante ricordare però che tale terapia necessita di essere gradualmente sospesa e non può essere portata avanti nel tempo. Sconsigliati sono invece gli antinfiammatori, causa di rischi senza alcun tipo di beneficio.
Nei casi in cui il controllo del dolore risulti più difficile si può ricorrere alla pompa intratecale, un dispositivo medico impiantato sotto pelle che permette la somministrazione di analgesici in maniera graduale direttamente a livello del canale vertebrale. Infine ci sono anche tecniche quali rilassamento, meditazione, bio feed-back, stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS), massaggio, ipnosi e agopuntura che possono aiutare notevolmente.
Le frontiere del freddo
La crioablazione è una terapia che consiste nel trattare con il freddo i fasci di fibra nervosa interessati dall’amputazione. Questa tecnica si è rivelata una tecnica promettente ed in grado di migliorare la qualità di vita delle persone affette da questa sindrome.
Allo studio, presentato ad Atlanta, hanno partecipato circa una ventina di pazienti. Durante il trattamento una sonda è stata inserita sotto pelle per abbassare la temperatura ed interrompere così la scarica nervosa. Dopo aver sottoposto opportuni questionari ai pazienti, i ricercatori hanno potuto constatare che la sensazione dolorifica al termine della terapia era scesa ad un valore di 2,4 rispetto ad uno iniziale, antecedente al trattamento di 6,4.
Leggi anche: Chi è Marcin Oleksy, calciatore amputato premiato per il gol dell’anno 2022