Federica Maspero nasce a Como, il 19 Novembre 1978 e vive a Cantù. Oncologa di professione, si sta specializzando in trattamenti di agopuntura. E ora è anche un’azzurra dell’Atletica Leggera Paralimpica.
Nel giorno del suo 24esimo compleanno, nel 2002, in poche ore, sprofonda nel coma per un meningococco: viene colpita da una meningite fulminante. Subisce l’amputazione sotto il ginocchio di entrambi gli arti inferiori e delle dita delle mani esclusi i pollici, e si risveglia dal coma dopo due mesi.
Nonostante la prova durissima, Federica riesce a reagire prontamente alla sua nuova condizione. Riprende gli studi universitari di medicina, che la porteranno anche a fare un’esperienza lavorativa in un laboratorio biomedico, negli Stati Uniti.
Proprio qui inizia a praticare sport, come racconta alle telecamere di Ability Channel: “Ho iniziato a fare sport circa due anni fa, e grazie a questo penso di aver ritrovato buona parte della mia vita, sia sociale e sia sportiva sicuramente, e poi credo che lo sport sia sicuramente una palestra di vita, penso che sia una parte fondamentale della vita di tutti”.
Si avvicina all’Atletica quando, ad aprile 2011, si compra le protesi con i soldi ottenuti nei quattro anni di specializzanda in oncologia, ritornata in Italia. Si specializza nelle gare di velocità dei 100 e 200 metri, della sua categoria di disabilità, la T43. I primi di maggio è già sulla batteria per la sua prima gara.
Forti emozioni: “I primi di maggio del 2011, esattamente un mese dopo che avevo indossato le protesi da corsa, posso dire che è stato un inizio assolutamente non con la voglia di fare agonismo, poi l’agonismo ti viene, un po’ perché io caratterialmente c’è l’ho nel sangue e poi perché di fatto ti viene, l’adrenalina che ti viene durante una gara non la provi in altre circostanze della vita e questo comunque ti aiuta a gestire anche altre situazioni al di la dello sport molto difficile perché devi avere Self Control”.
Nel 2013, al Golden Gala, Federica Maspero corre i 100 metri in 15.53, ottenendo il suo primo Record Personale. Il secondo arriva al XIX Meeting Città di Nembro, a luglio del 2015, migliorandolo di 40 centesimi. A settembre è il momento del XXXI Esagonale del Po, a Casalmaggiore: medaglia d’oro nei 100 mt, con 15.68. Per finire, qualche giorno dopo al 3° Meeting Athletic Elite, a Milano dove ottiene l’ultimo nuovo Record Personale, nei 100 mt in 15.13
Nello stesso anno la sprinter dell’Omero Runners Bergamo riscrive al Meeting di Parigi la sua migliore prestazione personale anche nei 200 (30.96).
Ma il 2015 è proprio un anno speciale per Federica Maspero: ad ottobre, ai Mondiali di Doha, in Qatar riceve la consacrazione in azzurro in una specialità, i 400 metri, a cui aveva cominciato a cimentarsi solo qualche mese prima. Un quarto posto e un record italiano di 1:07.41 conquistato al primo appuntamento iridato con la maglia della Nazionale.
All’IPC Grand Prix di Grosseto 2016, un’altra soddisfazione: nella staffetta 4×100 mt dell’Italia femminile, insieme a Monica Contrafatto, Giusy Versace e Alessia Donizetti, conquista il Record Mondiale con in 1:02.29.
Nel 2016 arriva anche la sua prima competizione europea: agli Europei di Grossetto 2016 sfiora il podio, conquistando un 4° posto nelle tre competizioni a cui partecipa, ossia i 100 mt, i 200 mt e i 400 mt, categoria T43.
Nel 2021 pubblica l’autobiografia “Calze in cashmere. Vita di un’atleta paralimpica”, con la quale Maspero racconta la propria esistenza dal suo 24esimo compleanno, giorno in cui venne colpita dalla meningite fulminante: “Chi leggerà il mio libro non potrà pensare a ‘Federica Maspero è una supereroina’, ma leggerà il racconto di una persona che ha lottato per ottenere quello che desiderava nella vita. Un po’ quello che siamo chiamati tutti a fare. Io ho avuto ostacoli particolarmente grossi, sono una che di sfide se n’è cercate tante, perché ho sempre voglia di andare oltre, di arrivare a esprimermi su tanti aspetti, anche quelli più impegnativi”, spiega in una nostra intervista.